La Corte dei Cassazione, con una sentenza del 2013, precisamente la n. 1239, ha statuito che se il marito ha un atteggiamento arrogante nei confronti della moglie, rischia di subire l’addebitato la separazione.
Nel caso di specie, va precisato, l’arroganza del marito erarisultata particolarmente odiosa dato che la ex moglie risultava essere disabile e lui si era anche concesso una relazione extraconiugale con la domestica. Come se non bastasse l’uomo aveva abbandonato la casa coniugale senza aver fornito la prova che la crisi fosse da addebitare ad altra causa (diversa quindi dalla sua relazione extraconiugale).
Ai sensi dell’art. 155 quater del codice civile (disposizione inserita dall’art. 1, comma 2, l. 8 febbraio 2006, n. 54), infatti, il godimento della casa coniugale è attribuito, tenendo prioritariamente conto dell’interesse dei figli, così come vuole la norma e così come la giurisprudenza di legittimità ha ampiamente confermato, ma l’assegnazione viene comunque considerata nella regolazione dei rapporti economici tra i coniugi.
E così la Cassazione ha ritenuto corretta la decisione dei giudici di merito che, in considerazione della condizione di disabilità della moglie, hanno ritenuto di poter determinare l’importo dell’assegno di mantenimento in due diverse misure: in €1.500 fino al rilascio della casa coniugale da parte della ex moglie e in €3.000 dopo il rilascio per consentirle di andare ad abitare in una casa adeguata alla sua infermità.